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tonyassante - stellapolare@ - Marzia_73
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Sondaggio: Nuove disposizioni dell'Hospitalite'

Ultimo Aggiornamento: 26/08/2020 11:57
02/10/2006 10:21
 
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"Secondo le nuove disposizioni dell'Hospitalité, a partire dal 2007, gli hospitaliers in servizio alle Cerimonie e alla Grotta, dovranno indossare la camicia bianca, la cravatta con il logo dell'Hospitalité e il pantalone scuro. Mentre le hospitalieres non potranno più indossare sotto il camice bianco, che deve essere sempre rigorosamente abbottonato, né jeans, né pantacollant, né shorts, ma solamente la gonna, che arrivi alle ginocchia e non esca fuori la parte inferiore del camice."
04/10/2006 00:40
 
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Massimo
[Non Registrato]
Nuove disposizioni dell'hospitalitè
E dopo le pettorine ...arrivarono pure le divise ed anche la "censura" sui centimetri delle gonne delle stagiaires.
Il tentativo di introduzione della "divisa" costituisce un diretto attacco ad un principio di liberta e di autoregolamentazione sino ad ora consolidato nell'Hospitalitè: ossia vestiti del colore che vuoi purchè lo fai con decenza e rispetto degli altri.
Vorrei vedere che genere di sanzioni verranno applicate in caso di inosservanza del vestiario prestabilito magari da parte dell'Hospitalier - censore pronto al rimprovero per la mancanza della cravatta dell'hospitalitè o per il centimetro in più o in meno (da misurarsi con apposito strumento) della gonna della sventurata stagiaire!!!
Ogni innovazione deve rivelarsi utile ma quelle adottate rischiano piuttosto solo di mortificare le persone che svolgono il servizio.
Massimo
04/10/2006 12:44
 
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Antonio
[Non Registrato]
Caro Massimo,

Si può condividere o meno le scelte dell'associazione di cui facciamo parte, tuttavia, se prese, vanno rispettate.
Personalmente condivido queste novità. Anche se non si deve parlare esattamente di novità. Infatti, quando, diversi anni or sono, chiesi il modulo di domanda di stage al Bureau, mi fu dato anche un foglio, dove c'erano delle "istruzioni" in merito anche all'abbigliamento da indossare in servizio. In esso non si specificava il capo preciso, ma si stabiliva che lo stagiaire doveva prestare servizio sempre con braccia e gambe coperte. Ma tale norma non è mai stata rispettata, almeno negli ultimi anni.
Io, facendo solitamente stage in estate, ho sempre portato sì le gambe coperte, ma mai le braccia.
In effetti, da quanto ho appreso, ciò che ha motivato i "vertici" dell'Hospitalité a ribadire l'obbligo di una tenuta "corretta" e l'introduzione di ulteriori disposizioni in merito, è stato il degrado nel vestiario che si è raggiunto negli ultimi anni.
Tutte le associazioni di pellegrinaggi, che convergono a Lourdes, hanno una divisa, che può essere sia una giacca, sia una shirt monocolore.
Negli ultimi anni, invece, frequente è il numero sia di stagiaires che di hospitaliers che fanno servizio alle cerimonie in pantoloncini corti o in t-shirt dai colori più sgargianti e dalle scritte più improbabili.
Parimenti le donne indossano capi d'abbigliamento inappropriato come pantaloncini semi-inguinali o minigonne o shorts molto aderenti. Siamo quasi giunti a livello di "tenute discotecare".
Io non sono un bigotto, ma se si pretende che, per il rispetto dei luoghi sacri, si vada vestiti in maniera adeguata, come a Lourdes e così negli altri santuari o luoghi di culto, non vedo perchè questa consuetudine debba valere solo per i pellegrini e non per i volontari che mandano avanti i santuari.
"L'abito fa il monaco", così ha motivato la scelta una delle vice-presidente dell'Hospitalité ed è vero.
Perciò cerchiamo di non trovare in ogni decisione o novità uno spunto per polemizzare inutilmente. Cerchiamo semmai di capire le motivazioni di queste scelte e, eventulamente, di sollevare obiezioni per migliorare tali scelte.
Chi non condivide, è giusto che faccia presente la propria idea, ma la motivi e proponga, proprio perché parte integrante dell'associazione, modifiche, scrivedo direttamente ai responsabili.
05/10/2006 01:00
 
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Massimo
[Non Registrato]
Re Antonio
Caro Antonio,
ho letto le Tue riflessioni e le rispetto.
Tuttavia le parole hanno sempre un peso e ritenere che le mie siano state espressione di "inutile polemica" e sopratutto prive di "motivazione" mi sembra assai inesatto.
Che si debbano rispettare le regole stabilite da una associazione è certamente giusto ma criticarle e non condividerle quando esse sono prive di senso pratico ed espressione di rigido formalismo è un diritto. Questo è espressione di democrazia ancor di più se le regole vengono "motu proprio" stabilite dai vertici senza minimamente tener conto dell'opinione della platea degli Hospitalier (ossia tutti noi).
La mia professione mi porta spesso in mente una citazione di Cicerone (De Officis, I, 10, 33) Summum ius, summa iniuria. Questa, come è noto, è una locuzione di lingua latina che riflette un modo di criticare talune storture dello stato di diritto, spesso diffuso e condiviso
Più precisamente, la locuzione indica che una legge approvata a larghissima maggioranza - e/o, in senso lato, una sua applicazione pedissequa, che non tenga conto delle circostanze a cui dovrebbe essere ricondotta - può portare a commettere ingiustizie.
Le regole sul "vestiario" così imposteci dai nostri alti vertici e senza nessun dialogo certamente non assumono i toni drammatici della citazione Ciceroniana (le regole della nostra associazione sono caraterizzate semmai da autorevolezza e non dall'autorità di una norma giuridica che si impone con coercizione) ma esprimono una ventata di rigorismo formale che mal si addice ai nostri tempi e sanno solo di retrogado .
Anch'io faccio (ormai da più di ventisei anni) stage in estate e per di più alle cerimonie. Devo dirti che prediligo l'abbigliamento giacca e cravatta (i colori li scelgo io e non credo di avere cattivo gusto)e quasi sempre (devono esserci almeno trentacinque gradi) vado in servizio con le braccia coperte.
Quando è capitato lo stagiare (quasi sempre i giovani neo arrivati) con lo short lo abbiamo sempre tirato in disparte e con il dialogo ( e la cortesia) gli si è fatta presente quella regola (su braccia e gambe coperte) da Te giustamente ricordata. I più sono tutti ragazzi intelligenti e capiscono al volo; ritornano senza short e vestiti in maniera più appropriata ma sempre con il vestiario della loro età (siano esse T-shirt con scritte varie)che nessuno ha diritto di censurare se di colore rosso, giallo, verde o viola.Sono l'espressione della loro giovinezza e della loro allegria e a Lourdes queste componenti non devono mai mancare!
Non dobbiamo dimenticarci che la forza dell'Hospitalitè sono i giovani e se nostro compito (quello delle persone con più esperienza) è quello di farli ritornare l'anno dopo(con i costi dei trasporti oggi ci vuole coraggio a partire rispetto a vent'anni fà)) dobbiamo loro illustrare la meraviglia e la gioia del lavoro comune, l'importanza del servizio, la cortesia con malati e pellegrini. Quanto volte alla grotta o all'esplanade ho spesso impegnato il mio tempo per numerose ore a discutere con loro sul perchè, magari alle barriere bisogna avere comprensione con i pellegrini, che non bisogna reagire mai anche se gli stessi sono maleducati. Noi siamo stagiares dell'Hospitalitè ed il nostro compito è quello dell'accoglienza e non sarà il colore del vestito a fare inorridire l'interlocutore che ti chiede aiuto.Di converso non posso e non voglio credere che si possa imporre un "canone" di vestiario con la ovvia conseguenza in caso di mancato rispetto: il giudizio della persona e il conseguente rimprovero (tanto caro ad una vecchia frangia dell'Hospitalitè mai sopita) perchè il tuo pantolone è scuro (cominciamo ad escludere anche i Jeans!!) o chiaro o se non porti la cravatta dell'Hospitalitè (veramente seriosa e di qualità mediocre) o la gonna della ragazza che supera o meno il camice. Se questo è l'andazzo futuro cominciamo pure ad aspettarci una progressiva fuga dei giovani che vogliono capire, essere capiti e consigliati ma non di certo rimproverati e giudicati per violazione di regole di disciplina "militaresca".
Per me saranno sempre più importanti i ragazzi "multicolore" o la stagiare con il suo camice (perchè non gli facciamo indossare il velo come le suore già che ci siamo)) purchè facciano bene il loro servizio e dimostrino di essere "uomini e donne dentro" anche se sul petto hanno il logo della Lonsdale London o dell'Adidas.
La parafrasi operata dalle vice presidente del service Saint Jean Baptiste dell'antico motto in "per noi l'abito fà il monaco" è solamente banale ed esprime questo modo di sentire assai retrò.
La gente è ormai cambiata ma i galantuomini esistono ancora anche se non amano il pantalone scuro.
Per tirare le fila del discorso mio caro Antonio direi proprio che dovremmo ricordarci del modus Oraziano. Se qualcuno, quindi, cadrà nell'eccesso (anche se, devo dirti, non ho visto i casi di degrado da Te rammentati)gli si vada a parlare in disparte con affetto ma non rimproveriamo nessuno se decide di utilizzare i vestiti della sua età : non ne abbiamo il diritto e credo si rischi di essere patetici!
Poichè ritengo che le fissate regole verranno nei fatti disattese le stesse subiranno una giusta abrograzione per desuetudine con buona pace di tutti e del buon senso.
Ti saluto con affetto
Massimo
05/10/2006 09:34
 
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pasquale ferrante
[Non Registrato]
nuove disposizioni dell'Hospitalitè
Cari Amici,
dopo aver letto le ultime disposizioni in campo di vestiario, devo confessarvi che mi sono trovato d’accordo e devo dire totalmente. Qualcuno mi dirà che non sono il pulpito adatto da cui può provenire la predica, ricordando i pantaloni corallo shocking che ho indossato nell’ultimo stage… ma mi permetto di evidenziare (ed il termine ci sta a pennello! [SM=g27823] ) che errare humanum est.
Non vorrei sbagliare ma mi è sembrato di notare una forte discrepanza tra i toni utilizzati: per tutte le Hospitalier vi era un ordine chiaro e preciso, mentre per coloro che prestano servizio alle Cerimonie ed alla Grotta ci si limitasse ad una raccomandazione sensata, un semplice consiglio. Circa la cravatta dell’Hospitalitè non vi è un’imposizione ma più un auspicio, forte ma auspicio.
Per cui l’anno prossimo porterò pantaloni scuri e camicie chiare e qualche cravatta scura, no problem, mentre i pantaloni shocking li userò per uscire una volta terminato il servizio, ovviamente alla giacca dell’ANAS [SM=g27823] .
05/10/2006 10:23
 
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Antonio
[Non Registrato]
Re: Massimo
Caro Massimo,

E' assolutamente interessante lo sfoggio che fai di massime latine, che indubbiamente innalzano il livello culturale di questo forum.
Tuttavia, pur apprezzando le tue citazioni, non credo sia il caso di metterla in questi termini e di chiamare a sostegno delle tue tesi i Sommi Latini: vuoi forse spaventare ?! Si sta facendo, qui, un discorso più "terra terra" e come la pensiamo noi basta e avanza.
Abbiamo parzialmente due visioni diverse in merito al problema. Parzialmente perché io non sono un formalista, non credo troppo in un'esasperazione e irrigidimento di norme concernenti il vestiario, tuttavia credo in una maggiore sensibilizzazione in tali termini. Ma io capisco i nostri "capi" ed è qui che forse ci discostiamo profondamente l'uno dall'altro.
Mi ha colpito quanto tu hai scritto in merito alla scarsa attrattiva dei giovani verso l'Hospitalité che può essere causata proprio da questo "formalismo vestiario".
Intanto io non ci credo: abbandoniamo il luogo comune del giovane che è sempre caciarone, superficiale e modaiolo.
I giovani sono molto più intelligenti, sensibili e maturi di quanto si pensi, specie quelli cristiani.
Non sarà certamente una norma sull'abbigliamento a distrarli da una stupenda missione di volontariato.
Ricordi, caro Massimo, l'anno scorso quando ci si preparava per le GMG di Colonia ? Gli "addetti ai lavori", estasiati ed affascinati da Giovanni Paolo II, non in quanto papa, ma in quanto show-man, pronosticavano il fallimento delle GMG proprio perché Woijtila non c'era più e i giovani non sarebbero andati a Colonia per Benedetto XVI, il papa professore. Ebbene a Colonia c'erano 1.200.000 giovani: erano lì per ascoltare non un papa, ma il Papa, indipendentemente da chi fosse. Benedetto XVI non ha regalato loro show alla Giovanni Paolo, come ballare o cantare il Karaoke, bensì ha parlato in maniera dialogale, li ha fatti pregare tanto, ha fatto fare loro catechesi dai cardinali, nei giorni precedenti al suo arrivo. I giovani, dunque, hanno dimostrato che non andavano alle GMG perché Giovanni Paolo II era il "tipo festaiolo e casinista", ma perché volevano ascoltare il Papa e l'hanno dimostrato a Colonia, dove sono andati in un milione e più per ascoltare il Papa, che è decisamente diverso dal suo predecessore, ma sono andati lo stesso, smentendo proprio chi non credeva nelle loro motivazioni, decisamente molto più profonde di quanto fin ad allora in tanti credevano.
Ho riportato questi episodi perché sostengo -i fatti lo confermano- che i giovani non sono così superficiali, i giovani se sentono di servire a Lourdes, lo fanno indipendemente se tu gli permetti di mettersi un capo o un altro di abbigliamento.
Per il resto, si può discutere, ripeto, sul formalismo o meno di certe cose, ma non credo sia un fattore così eccisavemnte discriminante.
E, infine, credo che bisogna smetterla di tirare in ballo ogni volta il discorso sulla qualità del servizio che è più importante di tutto il resto. Questo lo sappiamo bene ! E continuamente lo sottolineamo ai nuovi arrivati e su questo aspetto insistiamo. Gli altri problemi, pur essendo marginali rispetto al punto appena affrontato, hanno una loro valenza e di essi se ne deve serenamente discutere, senza tranciare il tutto con la frase "conta la qualità del servizio".
Con affetto fraterno.
05/10/2006 12:14
 
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Post: 45
Registrato il: 07/08/2002
Utente Junior
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...antonio
qui nessuno vuole spaventare nessuno...
Invito a non perdere di vista il punto della discussione...
In Italiano si dice: Prevenire è meglio che curare...
Quindi perdona la mia insolenza nel stoppare una parola che non mi è piaciuta...

Da moderatore di questo sito ti chiedo scusa per questo...

Non smettere di trasmettere
05/10/2006 13:46
 
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Antonio
[Non Registrato]
Per Tony Assante
Caro Tony,

Non preoccuparti: la discussione si mantiene in un ambito assolutamente civile. Se ho utilizzato il termine "spaventare" è stato in senso assolutamente ironico. Sta tranquillo, io non mi spavento dinanzi a nulla, figurati per una cosa ci queste. Semmai ho apprezzato l'elegante e colto lessico utilizzato da Massimo.
06/10/2006 20:55
 
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Zelante
[Non Registrato]
Ho appreso solo stasera di queste nuove regole emanate dai vertici dell'Hospitalitè, e devo dire che ogni parere espresso da taluna parte del Regno delle Due Sicilie, ha un suo fondamento, e credo che ogni espressione di libero pensiero sia atta solo ad un miglioramento del nostro servizio.Nel contempo credo che in fondo un compromesso valido e che soddisfi tutte le scuole di pensiero, si possa sempre trovare. Prima di tutto devo dire che personalmente condivido l'idea che in determinati luoghi e servizi, ci sia bisogno di un'abbigliamento più rigoroso, ma forse il termine(doveroso) è più appropriato, e quindi, il fatto di non portare t-shirt molto colorate, o pantaloni corti, penso che sia il minimo, ma certo non condivido, la totale imposizione di tali canoni di abbigliamento,tutto si potrebbe man mano indottrinare il personale, ad usare un determinato tipo di abbigliamento, senza soffocare lo stile personale di ognuno, magari rendere questi canoni di vestiario, avvicinabili, am non imprescindibili.Infine vorrei dire ai carissimi amici Antonio, e Massimo, che come giovane , mi inorgoglisce questo vostro interessamento elle nostre problematiche, e voglio finire col dirvi, che siete, e rimarrete per noi, un'esempio da seguire. Un caro saluto a tutti.
01/12/2006 15:27
 
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Magohak
[Non Registrato]
RE:RE:RE
Io ero presente ad una riunione in cui si è discusso delle problematiche legate al vestiario..., erano gli ultimi giorni di Agosto, il presidente ,alla riunione dell 18, dopo le solite domande di rito sull'andamento della giornata appena trascorsa ci ha annunciato queste decisioni.
Lo stupore è stato generale, non tanto tra i vecchi Francesi che popolano la riunione "sempre impeccabili", quanto tra noi 2 o 3 Italiani che vi prendono parte...
Dal canto mio ho ricordato che se certamente l'abito non fa il monaco... il rispetto per il servizio impone un certo decoro.
MEA CULPA, qualcuno ne parlava... bhe io sono famoso, e per chi di voi è a Lourdes nella seconda quindicina di Agosto, per essere l'unico responsabile cerimonie ad andare alla processione della sera... con una maglietta NERA con BATMAN disegnato davanti... forse questo è un eccesso.. che non potro più permettermi, ma voglio ricordare a tutti che im primo luogo il decoro che viene richiesto è quello interno, e dallora mi chiedo... meglio Trasandato Fuori...ma decoroso dentro.. o al contrario meglio fuori impettito in giacca e cravatta... e pi tratti pellegrini e simili come cose da spostare molte volte in malo modo... (cosa che ragazzi è tutt'altro che superata all'interno dell'Hospitalitè).
Alla fine penso che sequesta norma, come ci è stato detto, è nata per migliorare il rapporto tra HOSPITALITE' e Pellegrini OK, ma se deve diventare.. o meglio tornare stile esercito....!?!
29/12/2006 17:11
 
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Sergio
[Non Registrato]
Re: Re Antonio
[SM=g27812]

Scritto da: Massimo 05/10/2006 1.00
Caro Antonio,
ho letto le Tue riflessioni e le rispetto.
Tuttavia le parole hanno sempre un peso e ritenere che le mie siano state espressione di "inutile polemica" e sopratutto prive di "motivazione" mi sembra assai inesatto.
Che si debbano rispettare le regole stabilite da una associazione è certamente giusto ma criticarle e non condividerle quando esse sono prive di senso pratico ed espressione di rigido formalismo è un diritto. Questo è espressione di democrazia ancor di più se le regole vengono "motu proprio" stabilite dai vertici senza minimamente tener conto dell'opinione della platea degli Hospitalier (ossia tutti noi).
La mia professione mi porta spesso in mente una citazione di Cicerone (De Officis, I, 10, 33) Summum ius, summa iniuria. Questa, come è noto, è una locuzione di lingua latina che riflette un modo di criticare talune storture dello stato di diritto, spesso diffuso e condiviso
Più precisamente, la locuzione indica che una legge approvata a larghissima maggioranza - e/o, in senso lato, una sua applicazione pedissequa, che non tenga conto delle circostanze a cui dovrebbe essere ricondotta - può portare a commettere ingiustizie.
Le regole sul "vestiario" così imposteci dai nostri alti vertici e senza nessun dialogo certamente non assumono i toni drammatici della citazione Ciceroniana (le regole della nostra associazione sono caraterizzate semmai da autorevolezza e non dall'autorità di una norma giuridica che si impone con coercizione) ma esprimono una ventata di rigorismo formale che mal si addice ai nostri tempi e sanno solo di retrogado .
Anch'io faccio (ormai da più di ventisei anni) stage in estate e per di più alle cerimonie. Devo dirti che prediligo l'abbigliamento giacca e cravatta (i colori li scelgo io e non credo di avere cattivo gusto)e quasi sempre (devono esserci almeno trentacinque gradi) vado in servizio con le braccia coperte.
Quando è capitato lo stagiare (quasi sempre i giovani neo arrivati) con lo short lo abbiamo sempre tirato in disparte e con il dialogo ( e la cortesia) gli si è fatta presente quella regola (su braccia e gambe coperte) da Te giustamente ricordata. I più sono tutti ragazzi intelligenti e capiscono al volo; ritornano senza short e vestiti in maniera più appropriata ma sempre con il vestiario della loro età (siano esse T-shirt con scritte varie)che nessuno ha diritto di censurare se di colore rosso, giallo, verde o viola.Sono l'espressione della loro giovinezza e della loro allegria e a Lourdes queste componenti non devono mai mancare!
Non dobbiamo dimenticarci che la forza dell'Hospitalitè sono i giovani e se nostro compito (quello delle persone con più esperienza) è quello di farli ritornare l'anno dopo(con i costi dei trasporti oggi ci vuole coraggio a partire rispetto a vent'anni fà)) dobbiamo loro illustrare la meraviglia e la gioia del lavoro comune, l'importanza del servizio, la cortesia con malati e pellegrini. Quanto volte alla grotta o all'esplanade ho spesso impegnato il mio tempo per numerose ore a discutere con loro sul perchè, magari alle barriere bisogna avere comprensione con i pellegrini, che non bisogna reagire mai anche se gli stessi sono maleducati. Noi siamo stagiares dell'Hospitalitè ed il nostro compito è quello dell'accoglienza e non sarà il colore del vestito a fare inorridire l'interlocutore che ti chiede aiuto.Di converso non posso e non voglio credere che si possa imporre un "canone" di vestiario con la ovvia conseguenza in caso di mancato rispetto: il giudizio della persona e il conseguente rimprovero (tanto caro ad una vecchia frangia dell'Hospitalitè mai sopita) perchè il tuo pantolone è scuro (cominciamo ad escludere anche i Jeans!!) o chiaro o se non porti la cravatta dell'Hospitalitè (veramente seriosa e di qualità mediocre) o la gonna della ragazza che supera o meno il camice. Se questo è l'andazzo futuro cominciamo pure ad aspettarci una progressiva fuga dei giovani che vogliono capire, essere capiti e consigliati ma non di certo rimproverati e giudicati per violazione di regole di disciplina "militaresca".
Per me saranno sempre più importanti i ragazzi "multicolore" o la stagiare con il suo camice (perchè non gli facciamo indossare il velo come le suore già che ci siamo)) purchè facciano bene il loro servizio e dimostrino di essere "uomini e donne dentro" anche se sul petto hanno il logo della Lonsdale London o dell'Adidas.
La parafrasi operata dalle vice presidente del service Saint Jean Baptiste dell'antico motto in "per noi l'abito fà il monaco" è solamente banale ed esprime questo modo di sentire assai retrò.
La gente è ormai cambiata ma i galantuomini esistono ancora anche se non amano il pantalone scuro.
Per tirare le fila del discorso mio caro Antonio direi proprio che dovremmo ricordarci del modus Oraziano. Se qualcuno, quindi, cadrà nell'eccesso (anche se, devo dirti, non ho visto i casi di degrado da Te rammentati)gli si vada a parlare in disparte con affetto ma non rimproveriamo nessuno se decide di utilizzare i vestiti della sua età : non ne abbiamo il diritto e credo si rischi di essere patetici!
Poichè ritengo che le fissate regole verranno nei fatti disattese le stesse subiranno una giusta abrograzione per desuetudine con buona pace di tutti e del buon senso.
Ti saluto con affetto
Massimo

14/02/2007 21:16
 
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Michele Iannicelli
[Non Registrato]
parole, parole, parole...
Non entro nel merito delle polemiche giuste, sacrosante e frutto della dialettica democratica.
Preciso di rispettare tutte le opinioni espresse in questo forum.
Tuttavia mi rivolgo a te, MASSIMO, per esprimere un mio disappunto verso la tua prosa.
Credo che le tue idee siano giuste e le condivido pienamente.
Ma la citazione continua, quasi patoligica, di massime e detti latini non aiuta e non sorregge le tue tesi. Sinceramente penso che tu possa esprimere il tuo pensiero senza ricorrere alle frasi di colti personaggi della storia: sapresti comunque argomentare in maniera egregia la tua visione. Mi dispiace dirtelo, ma sei [CENSURATO: mi dispiace Michele ma se vuoi scrivere qui, usa altri termini... Grazie... Tony]. Sembra quasi che tu voglia soverchiare l'interlocutore non con la forza e la genuinità delle tue idee, ma solo dimostrando di sapere di letteratura e poesia.
Sei una persona intelligente e credo che sia inutile ricorerre a queste meschine strategie, quasi a voler dire "io sono più colto di te e tu non capisci niente: quello che dico io è giusto e quello che dici tu e' sbagliato". Non sei democratico e corretto[CENSURATO: IDEM come sopra... Grazie... Tony]. .

Forse [CENSURATO: IDEM ancora come sopra... Grazie... Tony]. . Peccato che chi ha tanta cultura poi manca di rispetto.

In Maria ti abbraccio.
[NOTA: di solito in MARIA si usano termini più SOFT... Grazie... Tony].

[Modificato da tonyassante 15/02/2007 11.08]

29/04/2007 00:53
 
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Mari
[Non Registrato]
Re:

Scritto da: tonyassante 02/10/2006 10.21
"Secondo le nuove disposizioni dell'Hospitalité, a partire dal 2007, gli hospitaliers in servizio alle Cerimonie e alla Grotta, dovranno indossare la camicia bianca, la cravatta con il logo dell'Hospitalité e il pantalone scuro. Mentre le hospitalieres non potranno più indossare sotto il camice bianco, che deve essere sempre rigorosamente abbottonato, né jeans, né pantacollant, né shorts, ma solamente la gonna, che arrivi alle ginocchia e non esca fuori la parte inferiore del camice."

29/04/2007 01:33
 
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Rima
[Non Registrato]
Re: Servizio alla Grotta da parte delle Hospitalieres

Scritto da: tonyassante 02/10/2006 10.21
"Secondo le nuove disposizioni dell'Hospitalité, a partire dal 2007, gli hospitaliers in servizio alle Cerimonie e alla Grotta, dovranno indossare la camicia bianca, la cravatta con il logo dell'Hospitalité e il pantalone scuro. Mentre le hospitalieres non potranno più indossare sotto il camice bianco, che deve essere sempre rigorosamente abbottonato, né jeans, né pantacollant, né shorts, ma solamente la gonna, che arrivi alle ginocchia e non esca fuori la parte inferiore del camice."



Solo ora vengo a conoscenza delle nuove disposizioni sia per gli uomini che per le donne. Sono una volontaria che da 2 anni ha fatto lo Splendido Servizio sotto la Grotta e devo confessare che non ho mai visto Amici/che, sia giovani che meno, con un abbigliamento non appropriato al Sacro luogho. Ho conosciuto volontari stranieri con maglie rosse a maniche corte e pantaloni beige, tutti uguali, mi sembra fossero americani!?Decorosi ugualmente. Io sono una freddolosa e devo dire che sono stata sempre col camice allacciato con le maniche lunghe e sotto portavo pantaloni lunghi blu (non jeans) e scarpe sempre blu (non da ginnastica) ANCHE IN AGOSTO, perchè alle sette, qualche volta anche prima, c'è molta umidità. Molte volte sotto o sopra al camice portavo anche un maglione blu. Non credo che questo mio abbigliamento possa aver dato fastidio a nessuno e pensavo che anche quest'anno potessi indossare gli stessi vestiti. Essendo freddolosa non riesco proprio a portare le gonne(meno pratiche anche se lunghe per il servizio che facciamo).In alternativa alla gonna potremmo indossare dei pantaloni bianchi!!!???....
Mi piacerebbe "ascoltare" anche le opinioni delle giovani e meno........
Vi saluto a tutti e restiamo tranquilli perchè la Nostra MAMMA CELESTE guarda ai nostri cuori, molto meno al nostro abbigliamento!
Che la Vergine Santissima ci benedica e ci protegga ogni giorno!!!
04/05/2007 17:41
 
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Andrea
[Non Registrato]
Disposizioni....
Ciao a tutti!
Sono stato, con alcuni amici, a fare servizio a Lourdes nella settimana Santa. Da quello che ho visto non c'è stata alcuna "rigidità" sulle nuove disposizioni dell Hospitalitè. Durante le cerimonie del triduo pasquale eravamo tutti vestiti in modo decoroso ma senza camicia bianca, giacca e cravatta.
Forse la discussione è piu sul principio di imporre un certo abbigliamento che su una reale "messa in atto" della regola.

Buon servizio a tutti!!!!!
21/07/2007 11:04
 
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ROSANNA
[Non Registrato]
Re:

Scritto da: tonyassante 02/10/2006 10.21
"Secondo le nuove disposizioni dell'Hospitalité, a partire dal 2007, gli hospitaliers in servizio alle Cerimonie e alla Grotta, dovranno indossare la camicia bianca, la cravatta con il logo dell'Hospitalité e il pantalone scuro. Mentre le hospitalieres non potranno più indossare sotto il camice bianco, che deve essere sempre rigorosamente abbottonato, né jeans, né pantacollant, né shorts, ma solamente la gonna, che arrivi alle ginocchia e non esca fuori la parte inferiore del camice."

13/07/2008 13:43
 
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Registrato il: 13/07/2008
Utente Junior
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sono tornato giovedì... ho notato che i giovani avevano solo la pettorina logicamente vestiti con un abbigliamento consono al luogo e gli adulti idem... solo alcuni (vedi flambè) erano vestiti con divisa ufficiale ma si contavano sulla punta delle dita... penso che sia fondamentale il saper valorizzare il lato spirituale che ci viene donato e salvaguardare e non imporre la presentazione della propria persona [SM=g27823]
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